Inaugurata la Biennale di studi longobardi al Museo del Sannio di Benevento

Inaugurata presso il Museo del Sannio di Benevento la Biennale di Studi Longobardi, promossa dalla Provincia. Tra le Autorità erano presenti tra l’altro: l’Arcivescovo metropolita di Benevento mons. Andrea Mugione, il Prefetto Paola Galeone, il Questore Salvatore La Porta, il sindaco ed il vice sindaco di Benevento Fausto Pepe e Raffaele Del Vecchio. La Biennale, la cui prima Edizione in programma dal 15 al 17 maggio presso l’Istituto culturale di Piazza Matteotti consiste nel Convegno sul tema “Arechi II e il Ducato di Benevento”, è stata aperta da un discorso del Commissario straordinario della Provincia di Benevento Aniello Cimitile.

Salutando a nome della Provincia di Benevento i professori, ricercatori e studiosi per la prima edizione ufficiale della Biennale di Studi Longobardi, Cimitile non ha nascosto “l’ambizione ad averli preziosi amici, cultori e testimoni di una parte importante del nostro passato, del nostro presente e del nostro futuro”. Per Cimitile l’idea di questa biennale è quella “di una Benevento che vuole continuare ad essere, anche oggi, una grande capitale longobarda, anzi la capitale della “Longobardia Meridionale”. Vogliamo continuare ad essere “Ticinum Geminum”, e se qui passò ed operò Paolo Diacono, se questo fu un centro di produzione politica, giuridica, amministrativa, culturale ed artistica, vorremmo che anche oggi trovino qui a Benevento un naturale e attivo luogo di azione ed espressione i “Paolo Diacono” del nostro tempo, gli storici e quanti, nei molteplici settori scientifici e culturali coinvolti, danno a quella produzione modernità di riscoperta e comprensione”.
Secondo Cimitile, la classe dirigente locale, da quando la Chiesa di Santa Sofia è stata inserita nella World Heritage List dell’UNESCO, “ha assunto responsabilità di fronte all’umanità per aprire ed alimentare una nuova stagione di conoscenza e valorizzazione di questo patrimonio”. Il Commissario ha così continuato “l’istituzione della Biennale può essere uno dei fattori più rilevanti nel potenziamento del patrimonio identitario, dell’immagine e dell’offerta culturale della città e della Provincia di Benevento. Si comprende allora come questo convegno e la sua stabilizzazione nel tempo, sia parte importante di uno degli assi strategici, quello della cultura e del patrimonio culturale, di un modello più generale di sviluppo e crescita delle nostre aree”.
Del resto, ha proseguito Cimitile, il territorio sannita ha una enorme quantità di beni culturali che vanno adeguatamente sostenuti. “Benevento è non solo, come diremmo oggi, la grande capitale del mezzogiorno (lo era già come sede di uno dei tre ducati del regno), ma è centro politico di rilevanza mondiale, capace di interlocuzione e mediazione con Carlo Magno e di contrapposizione inter – pares col suo successore (Pipino). E’ con Arechi II che Ticinum geminum raggiunge il suo massimo splendore, da un lato centro di un progetto e di una speranza di rinascita del Regno e dall’altro centro di cultura europea di tale rilevanza da spingere qualche storico ad affermare addirittura che nell’VIII secolo fu l’unica luce che risplendè in Italia o che fu la città la più colta e la più magnifica”.
Denunciato l’errore commesso anche da parte dei maggiori studiosi che hanno considerato il Medioevo un’epoca buia e trascurato l’importanza del contributo recato dall’Italia meridionale nella storia sociale, economica, culturale e politica, Cimitile ha detto che “occorre agire, con una strategia di continuità e di lungo periodo ed è in questa direzione che si colloca questa Biennale”. La Biennale “vuole occuparsi conoscere e sapere di più sulle relazioni internazionali, sulle istituzioni, sulla società e sull’economia longobarda; sull’architettura e sull’urbanistica, sulla vita e sulla organizzazione religiosa; sugli “Scriptoria”, sui codici e sulla scrittura beneventana, sulle “Scholae cantorum” e sul canto beneventano, sulla oreficeria e la monetazione, sulla miniaturistica, sulla pittura, sulla scultura, in generale sulla esistenza, definizione e caratterizzazione di un’arte longobarda beneventana”. Cimitile ha infine ringraziato il Comitato scientifico della Biennale, ed in particolare il prof. Marcello Rotili, e quello promotore dell’iniziativa con particolare riferimento all’ex assessore provinciale alla cultura Maria Felicia Crisci.